Baigno (Camugnano, BO)
Da questa frazione del comune di Camugnano proviene un'accetta votiva risalente all'età del bronzo (fonte: www.comunecamugnano.gov.it).
Burzanella (Camugnano, BO)
In questa piccola frazione del comune di Camugnano sono state rinvenute quattordici asce ed alcune statuette votive attribuibili alla prima età del bronzo (secoli XIX-XII a.C.) e oggi conservate oggi al Museo Archeologico di Bologna (fonte: www.comunecamugnano.gov.it; Zagnoni 2012).
Carmignanello (Cantagallo, PO)
In questa località che si snoda lungo la SP 325 in val di Bisenzio, secondo quanto riportato dall'Atlante dei siti archeologici della Toscana, che riprende la notizia da M. Mannini, Sindacato Architetti XXX, 1965, 8, sarebbero state ritrovate tracce di una necropoli arcaica o tardo villanoviana costituita da tombe a pozzetto con ziro d'impasto.
Fonte: Torelli M., Masseria C., Atlante dei siti archeologici della Toscana, Volume 2, L'ERMA di BRETSCHNEIDER, 1992
Mannini M. Gli Etruschi a Nord dell’Arno – Nuove prospettive archeologiche fra Quinto , Coreana e Artimino “ ; estratto dal Bollettino Tecnico del Sindacato Architetti , Anno XXX – Settembre 1965
Carpineta (Camugnano, BO)
In localita' Ca' Polazzi e' venuta alla luce una testa bronzea di torello attribuibile all'epoca etrusca (fonte: www.comunecamugnano.gov.it).
Castiglione dei Pepoli (BO)
Secondo quanto riportato da M.S. Lattanzi Landi 1988, che riprende la segnalazione di Gualandi 1974 ( G. Gualandi 1974 - Santuari e stipi votive dell'Etruria Padana, SE XLII, p. 60, fig. 10), a Castiglione dei Pepoli sarebbe stata rinvenuta una stipe votiva etrusca.
Lagaro (Castiglione dei Pepoli, BO)
Un'esaustiva sintesi storico-archeologica su Lagaro, frazione del comune di Castiglione dei Pepoli ci viene offerta dallo studioso Michelangelo Abatantuono (M. Abatantuono 2002). "Il territorio di Lagaro è conosciuto fin dall’antichità. Il nome stesso sembra derivare da un termine prelatino che indica “campo”, parola che ha dato orgine al termine tedesco lager, e che si ritrova anche in Làgora, piccola località tra Creda e Castiglione dei Pepoli.
Tracce di un antico insediamento sono state rinvenute in località Rampa, dove si presume che diversi secoli prima di Cristo esistesse un villaggio di Celti, ai quali dopo alcuni secoli si sostituirono gli etruschi. L’abitato di Lagaro, presso cui doveva forse trovarsi un tempio, sorgeva lungo un’importante direttrice stradale che collegava l’area della Toscana meridionale alla costa adriatica dove sorgeva Spina, importante città portuale nei pressi del delta del fiume Po.
Queste notizie sono confermate anche da alcuni ritrovamenti archeologici. Quando, negli anni Ottanta dell’Ottocento, si costruiva l’attuale strada Nazionale vennero rinvenuti nei pressi di Lagaro (nel 1881) vasetti di bucchero, frammenti di coppe, vasi e tazze, e un candelabro a quattro spuntoni. Si presume che facessero parte di una sepoltura e sono stati datati tra la metà del IV e la metà del III secolo a.C. Oggi i reperti si trovano presso il Museo civico archeologico di Bologna.
Pochi anni più tardi, nel 1889, nel podere Ca’ delle Macchie, a poca distanza dal precedente rinvenimento, si trovarono cinque tombe di età romana, dentro le quali si rinvennero un vaso di bronzo e sette monete".
La Quercia (Grizzana Morandi, BO)
"Nel corso dei lavori, in località La Quercia, abbiamo rinvenuto un importantissimo sito archeologico risalente all’epoca etrusca che studi condotti dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia-Romagna hanno datato intorno al V secolo a. C. Sono stati rinvenuti tracce di 5 edifici, articolati in diversi vani, alcuni con piani di calpestio originari, e con annesse aree cortilive e produttive esterne. Molto interessante è l’antica sistemazione idraulica, costituita da un grande canale e da una serie di canalette, poste a protezione delle strutture abitative dal ruscellamento delle acque meteoriche provenienti dal vicino pendio. Gli archeologi ritengono che l’insediamento di La Quercia, certamente collegato alla citta etrusca di Marzabotto, abbia rappresentato uno snodo importante del sistema dei collegamenti tra Etruria padana ed Etruria tirrenica". (Da autostrade.it, Variate di Valico - Newsletter n. 38, febbraio 2014).
Mercatale (Vernio, PO)
In localita' Le Bernie, che si trova sulla sponda sinistra del Bisenzio, all'altezza dell'attuale abitato di Le Piana, sarebbero stati trovati nell'Ottocento monete e sigilli romani. F. Bettini (La Stazione estiva di Montepiano, 1897) riprende la notizia data da Vittor Ugo Fedeli che sosteneva che in questa localita' svernassero le milizie romane prima di dirigersi nella Gallia Cisalpina, creando quegli accampamenti invernali, Hiberna, che avrebbero dato origine al nome Vernio. Sempre secondo l'opinione del Fedeli in questa localita' si sarebbe fermato Manlio, seguace di Catilina, con un corpo di soldati poco prima della battaglia di Campo Tizzoro.
Poggio di Gaggiola (BO)
Insediamento dell’età del bronzo (Zagnoni 2012)
Rasora (Castiglione dei Pepoli, BO)
Paola Perazzi e Gabriella Poggesi (in P. Perazzi, G. Poggesi 2011) ci segnalano che al Centro Scienze Naturali e' conservata un'ansa a nastro di ceramica grigia, forse pertinente ad una brocca che, stando a quanto riporta la didascalia che accompagna il reperto, proviene dalla "zona sopra Montepiano (27/3/74) sopra ponte di Rasora".
Savignano (Vaiano, PO)
Da questa localita' provengono i principali ritrovamenti settecenteschi che portarono il canonico Innocenzo Buonamici a costituire il suo Museo Buonamiciano, nel quale egli stesso racconta di aver inserito amuleti e monete etrusche in bronzo fuso, trovati nei poderi di Savignano. Questa raccolta secondo quanto riportato da M.S. Lattanzi Landi 1988, che riprende da Nuti 1938 (R. Nuti 1938, Il Museo Buonamici di Prato, Archivio Storico Pratese XVI)
"comprendeva piu' di cinquecento monete di argento e di bronzo degli Imperatori Cesari ed Augusti, oltre a pezzi piu' antichi, a parer suo, monete fuse in bronzo degli antichissimi Itali, Etruschi, Siculi e Romani. Il canonico parla poi di molte statue e simulacri di bronzo, volgarmente chamati idoli con particolare descrizione di uno in argento, che sembra rappresentare la Fortuna ferma, o Iside, o Cerere, o Pomona e di un altro simile pure in argento; di una statua di marmo alta due piedi identificata come Esculapio o come un Genio protettore della casa; di sigilli, amuleti, gemme. Gran parte di questo materiale proveniva appunto dai poderi del Buonamici, situati a Savignano. La collezione oggi e' dispersa, cosicche' e' impossibile controllare l'attendibilita' di certe attribuzioni". Ciononostante la presenza di cosi' ricchi rinvenimenti inducono a ritenere questa zona di estremo interesse archeologico.